Arte in quota 2017 – Visioni alpine

La mostra che questa estate il Museo di Usseglio dedica all’arte d’ispirazione alpina segna il coronamento di una raccolta fondi per l’acquisto di un’opera importante per la Valle di Viù: il bozzetto realizzato dallo scultore Cesare Biscarra per il Busto di Vittorio Emanuele II, che dal 1891 accoglie gli escursionisti sulla cima del Rocciamelone.

In museo, insieme alla nuova acquisizione, sono allestiti dal 22 luglio al 15 ottobre importanti lavori di scultori dell’epoca che si sono confrontati con la montagna: Leonardo Bistolfi, Edoardo Rubino, Davide Calandra, Arturo Stagliano, Pietro Canonica, Cesare Ferro, Luigi Calderini, Felice Tosalli e altri.

L’allestimento di piccole sezioni espositive nei rifugi alpini del territorio è l’idea guida della rassegna Arte in quota, avviata nel 2015 grazie alla collaborazione del CAI – Club Alpino Italiano, Sezione di Chieri, per il Rifugio «Ernesto Tazzetti», oggi estesa alla Sezione di Leinì che cura il Rifugio «Luigi Cibrario».

Sede al Rifugio “Luigi Cibrario”

Sono qui esposti Il cacciatore di Cesare Biscarra, utilizzato nel 2014 come modello per il Monumento al cacciatore di montagna, eretto nei pressi dell’Albergo Ristorante Furnasa di Usseglio quale omaggio alla fatica del montanaro che, storicamente, dall’attività venatoria ricavava fondamentale sostentamento. Il bronzetto originale è corredato da 7 disegni di studio per il monumento realizzati dallo scultore Raffaele Mondazzi, docente dell’Accademia Albertina di Belle Arti.

Biografia dell’artista

Cesare Biscarra nacque a Torino a Torino nel 1866 in una famiglia di pittori. Allievo dell’Accademia Albertina di Belle Arti, espose presto al Circolo degli Artisti e alla Società promotrice di Belle Arti, poi alle Esposizioni triennali di Belle Arti di Torino, alle Esposizioni internazionali di Arte della Città di Venezia, all’Accademia di Brera a Milano, a Roma, Londra, Parigi.

Appassionato cacciatore, Biscarra era un affermato animalier, specializzato in particolare in ritratti di cani da caccia, ma si dedicò molto a ritratti, busti ed eleganti figure femminili in stile liberty, piccoli lavori in bronzo, nonché numerose sculture funerarie e opere monumentali, per la maggior parte in Piemonte, ma anche in Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna.

Nel 1926, chiamato dal governatore italiano, si stabilì per alcuni anni in Somalia a Mogadiscio, dove realizzò monumenti pubblici e alcune statue per la cattedrale di Mogadiscio.
Morì a Torino nel 1943.

Sede al Rifugio “Ernesto Tazzetti”

Al Rifugio Tazzetti sono invece allestiti dipinti di paesaggio alpino:

  • Alcuni oli su tavola di Giuseppe Sauli d’Igliano (Torino 1853-1928) del Museo
  • Neve e sole in Val di Lanzo: un pianoro della Val Grande, con il monte Bellavarda al centro e le falde del Gran Bernardè a sinistra, ripreso in inverno dalla strada fra Groscavallo e Forno Alpi Graie da Luigi Calderini (Torino 1880-1973)
  • Inverno a Gressoney: uno dei paesaggi innevati di Carlo Musso (Balangero 1907–Torino 1968), allievo all’Accademia Albertina di Cesare Ferro Milone
  • L’acquaforte Vecchio contadino di Cesare Ferro Milone (Torino 1880 – 1934)